taccuino degli appunti

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Sostanzialmente...

Dillo tu a Platone

Diffida dalla gente in generale.
L'animale feroce si nasconde tra loro.
Anche l'animale debole si nasconde tra loro.
Dio ha creato l'animale debole perchè il forte lo difendesse, oppure per dargli una preda?

Se fosse davvero un poeta, se ne vergognerebbe.
E' importante che te lo metti in testa.
Non scriveva poesie, erano cose private giusto
per ricordarsi dei punti

i suoi schemi

A volte è necessario noleggiare un sistemista.
Dillo tu a Platone.

Costruire distanze

Rileggere è rischioso.
I poeti vorrebbero il loro nome dietro alle scintille,
ma un poeta è autentico solo nell'ombra.
Solo l'anonimato e la morte
assolvono la poesia.

Rileggere è rischioso.

Il coraggio del possibile - Capitolo 2

Così come l’amore. Quello che ti fa pensare che hai a che fare con l’amore. Che un giorno ti tira in mezzo e non riesci a levartelo di torno. Come il venditore di rose insistente che ti insegue per la strada con in mano i suoi cazzo di fiori.
Quella sera lui non voleva nemmeno uscire. Era abituato a non uscire. Stava in casa al pc. C’era un mondo la dentro ed era in grado di accedervi e dominarlo. In quel secolo i programmatori non erano solo nerd, ma anche ricchi e famosi. Così se ne stava li a creare algoritmi e studiare linguaggi macchina ma poi è suonato il telefono.
Devi venire. C’è una serata pazzesca. Se non vieni muori. Stronzo. Clic.
C’era tanta gente. C’erano i Verdena dal vivo e a lui i Verdena piacevano parecchio. Se avesse fatto il musicista avrebbe voluto essere lui i Verdena. Invece si era limitato a tatuarsi una chiave di violino sul polso. Suonare è una cosa che chi non sa fare dovrebbe rimpiangere. Curioso come ci sia chi invece se ne freghi e vive lo stesso. Con la musica distante. Lei era bellissima. Lei era di una bellezza di quelle che anche se è sudicia le leccheresti le ferite aperte e putrefatte. Lei era di quelle bellezze che aprono un vortice di sventura sotto ai tuoi piedi. Di quelle donne che, comunque andrà, non potrai mai tornare indietro. E nel giro di pochi attimi a lui si sfracellò il cuore addosso ai suoi occhi. Era già morto. Era già bello che sepolto con sulla tomba dei fiori vecchi. Ormai viene solo una vecchia zia a portargli tre margherite. Tutti passano da quella tomba perché è uno che è esploso d’amore.
Lui è Leonardo, lei è Giulia.
Il suo amico la conosceva. Non era di Milano. Salita da poco per un corso. Prima stava a firenze.
Dicono che a Firenze le fighe non se la menano. A milano non puoi nemmeno guardarle che reagiscono come a un tentato stupro. Mentre a firenze puoi parlarci. Ti avvicini, dici ciao, e queste rispondono.
A firenze dicono che a Milano le donne hanno la figa di legno.
Lei veniva da lì ed il mare del mondo era nero pece come la notte e le vacche.
Mi piace scrivere cose.
Mi piacerebbe leggerle.

tratto da:
Il coraggio del possibile
un racconto di Luca Beolchi

lavorare lontano dal cuore

Che poi si ritorna su certi passi
come se fosse fine novembre
le finestre chiuse di casa tua
e te che ascolti un nuovo disco

Solo un miraggio in meno
in genere un vuoto che ritorna vuoto
per far perdere le propire tracce
per calarsi meglio nelle parti

sarà incredibile come una maschera
e quattro passi fuori di qui
non mi serve
ma resto

Il coraggio del possibile - Capitolo 1

Aveva deciso. Da ora in poi sarà narrativa. Perchè in questo modo poteva nascondere certi problemi di autoreferenzialità. In fondo voleva solo raccontarsi, essere sincero. Trovare compassione e serenità nelle mani calde dell'ispirazione.
Però c'era un limite con cui si doveva misurare. Il limite stesso del suo sentire. Del suo esprimersi inadatto al linguaggio codificato. Era così, Leonardo a Febbraio. Era, perchè l'imperfetto è il verbo che aveva deciso di utilizzare.
Entrare ed uscire dai propri pensieri. Flussi di coscienza, flussi emozionali. Come scrivere del presente. Dell'attimo stesso in cui lo si vive. Senza nulla descrivere, ma soltanto lasciare che anche la scrittura sviva, avvelenandosi della sua stessa essenza.
Mentre pensava e scriveva e viveva, soffriva. L'anima nel corpo, un paio di clarke strette. Lo faceva fumando. Ed ogni boccata in fumo azzurro; nuove forme. Un lupo turista a Venezia. La sua storia triste. Perchè l'inglese non c'era stata. Non l'aveva nemmeno degnato di uno sguardo. Andava verso l'odore del potere. L'odore che avevano gli uomini belli a cui tutto riesce bene.
Leonardo sapeva che non fa differenza. Bionda, bruna, rossa, castana. Così vedeva l'uomo nella sua grottesca umanità. E sapeva di essere condannato alla sua allegoria.
Saperlo era soffrire. Febbraio era soffrire. Andare col pensiero e camminare lungo i viali. Gli alberi. I palazzi. Le finestre liberty di via boccaccio. Una studentessa appoggiata al vetro della finestra di camera sua. I radiohead. L'inverno che sembra primavera. Le poesie di un italiano. Credo giovane e sconosciuto. Uno di quelli che hanno talento e non sanno cosa farsene. Ci rimangono sotto. E non scriveranno mai niente di decente. Guarderanno gli strega e leggeranno sul giornale di scrittori fenomeni. Di poeti galattici. Di morti ammazzati nei modi che solo la fantasia può immaginare. Avanti ancora. Sentendo già la mancanza dell’inglese. Fischiettando una sonata per pianoforte che la ricorda. Smetteva di essere turista.
Quella sera Leonardo aveva gli occhi di Rimbaud. Proseguiva lungo la via della fisarmonica. Lasciava spazio tra se e sè. E poi finiva per riprendere, senza che ci fosse linearità. Senza che si avvertisse una trama. Perchè la vita non ha nessuna trama. La trama è rassicurante. La trama prevede quello che ci sarà dopo. Ma lui non voleva saperlo. Lui detestava saperlo; e non poteva farne a meno.

tratto da:
Il coraggio del possibile
un racconto di Luca Beolchi

certe domeniche di sera

Come sei bianca.
Sembri la luna
con gli occhiali

come trovando l'oceano

Qualche riga è abbastanza per
ipnotizzarti
lontano da qui
in tutti i vuoti che si fanno pieni
attraverso il giorno
come trovando l'oceano

Le stagioni sono una certezza sulle ossa

Anche se non stai attento a un certo punto
ti accorgi che è cambiata la stagione
che sei in quella nuova
never ending story
tipo l'inverno fuori con sei gradi
e la condensa che esce dalla bocca
Tipo che stanno montando
le luci di Natale

diapositiva

La casa piccola
un lavoro come scaffalista
il maglione rosso
i capelli raccolti

dopo settembre

e c'era già l'autunno
a insediarsi nelle pieghe
e nelle crepe
a insediarsi piano
abbastanza da farsi sentire
come il tuo cuore
un veliero tra i flutti

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